MANTOVA - TEMPO LIBERO
Jyoti, la felicità a tavola:
la natural food chef insegna il benessere
Biologa, esperta ambientale e nutrizionista, ha girato il mondo prima di approdare a Mantova. Durante il lockdown ha raccolto 108 ricette plant-based nel libro “ZenKitchen”
A vincere la diffidenza basta un assaggio. Come quella volta che una mantovana doc, assai perplessa di fronte a una vellutata di zucca preparata con latte di cocco e zenzero, dovette arrendersi alla prova del cucchiaio. E ammise: «È buonissima». Ma vincere e arrendersi sono verbi bellici che non calzano alla personalità di Annunziata Jyoti Cardona, natural food chef aliena alle mode e alla predicazione di certi vegani che vorrebbero convertire il mondo intero.
Proprio no, Cardona non vuole convincere nessuno a forza, ma conquistare con una cucina che è benessere e felicità, non penitenza. Rieccoci, altro verbo bellico. Meglio stupire di conquistare, ma ripulito dall’alone di compiacenza che si porta appresso.
Jyoti, come desidera essere chiamata, è approdata a Mantova dopo un giro largo: Calabria, dov’è nata, Sicilia e Portogallo, dove ha studiato, Africa, Turchia, Indonesia, India, la geografia dell’anima, Brescia, tappa del lavoro e dell’affetto. Il mondo continua a frequentarlo, a caccia di stupore, spezie e sapori. O meglio, lo ha fatto finché la pandemia non ha messo in pausa le nostre vite, rovesciando le abitudini in privilegio. Jyoti riprenderà a viaggiare appena possibile, così come riaprirà la sua piccola scuola di cucina naturale ZenKitchen, a Mantova in via Corridoni, forse già dal 13 febbraio. Per conferma, è bene controllare sul sito www.zenkitchen.it.
Adesso in via Corridoni manca l’impronta di corsi recenti, quell’ordine che ristabilisce l’equilibrio di barattoli e utensili ma trattiene l’emozione di chi li ha maneggiati. Però l’atmosfera è intima, da cucina di casa. E il chai col quale Jyoti accoglie l’ospite/cronista ha un sapore meraviglioso. Il tè è quello nero indiano, ma è abbinato al latte d’avena e a un mix di spezie pestate che seduce il palato: zenzero, chiodi di garofano, cardamomo, noci moscate, una fava di cacao. È dolcificato con zucchero grezzo di cocco.
Comunque, in quest’anno vissuto tra parentesi, senza corsi né viaggi, Jyoti non se n’è stata con le mani in mano: ha raccolto “108 ricette plant-based per una cucina naturale, sana e felice” nel volume “ZenKitchen” (Ginevra Bentivoglio Editoria). «Più di un libro di ricette, un manuale di benessere» dice “lei.
Altro pregio della chef Cardona è la sua preparazione, che poggia su solide basi scientifiche, laurea in biologia e dottorato in scienze ambientali («volevo salvare il mondo e continua ad appassionarmi la vita), a cui si è aggiunta la specializzazione all’Istituto di Macrobiotica del Portogallo, dove ha imparato che «l’alimentazione condiziona la tua salute non solo in termini di nutrienti, perché insieme al cibo noi assorbiamo la sua energia». Ecco perché d’inverno è meglio mangiare ortaggi chiusi, come il cavolo, con poca acqua, che pomodori e insalate, perfetti d’estate. Purtroppo l’assortimento dei supermercati ha sovvertito la stagionalità dei prodotti.
Prima di diventare Jyoti, Annunziata ha fatto volontariato in Tanzania, la guida ambientale alla Maldive, e condotto progetti di cooperazione in giro per l’Asia. La passione per la cucina naturale è affiorata nel tempo, dolcemente, con la stessa consapevolezza che l’hanno portata a essere prima vegetariana e, quindi, vegana. A proposito, da dove viene e cosa significa Jyoti? «È sanscrito, indica la luce accesa nel buio dalla fiamma di una candela». Una scheggia di speranza per orientarsi nell’oscurità. Ce n’è tanto bisogno.