Cad-Bam, dallo sportello al cuore dello stadio
Viaggio tra i club. Storti guida i bancari-tifosi: «La speranza è di rivivere un sogno come 10 anni fa»
MANTOVA. La sigla CAD-BAM sta per Circolo Aziendale Dipendenti Banca Agricola Mantovana ed il nome è rimasto uguale malgrado il passaggio del vecchio istituto di credito cittadino alla Mps. In definitiva l’associazione, che nacque a cavallo degli anni ’70-’80, raccoglie dipendenti attuali e pure pensionati della banca per svolgere attività ricreative, culturali, turistiche ed anche sportive. Marzio Storti è il responsabile per le attività sportive e tra le varie iniziative che ha messo in atto, negli anni d’oro della serie B targata Fabrizio Lori raccolse la volontà comune di fondare un Mantova Club “CAD-BAM”. «L’interesse per il Mantova e le sue imprese - racconta Storti - era grande in tutta la città e la provincia, di conseguenza anche tra di noi c’erano tanti colleghi che seguivano la squadra da abbonati e pure in qualche trasferta. Così decidemmo di metterci insieme creando un club e legandoci da subito al Ccmc per qualsiasi iniziativa di tipo sportivo e sociale».
L’entusiasmo crescente portò il CAD-BAM ad avere oltre un centinaio di appassionati iscritti. Naturalmente dal punto di vista fisiologico il numero è calato in modo sensibile negli ultimi anni: «Credo sia un dato comune a tutti i club - prosegue Storti - : il ritorno nei campionati minori ha tolto un po’ di interesse attorno al Mantova ed oggi il club conta non più di una trentina di soci. È rimasto uno zoccolo duro di inguaribili tifosi che seguono ancora la squadra soprattutto in casa con la speranza che si possa tornare a rivivere un ciclo vincente come quello di dieci anni fa».
Alberto Sogliani