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IL CINQUECENTO A FERRARA
Cultura e Turismo
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Piglia al volo questo importante appuntamento: una grande mostra
IL CINQUECENTO A FERRARA
MAZZOLINO, ORTOLANO, GAROFALO, DOSSO
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Sabato, 15 febbraio 2025
Il Cad Bam propone la visita guidata a questa importante mostra da non perdere, allestita al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli. La mostra, in programma dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, si pone come naturale prosecuzione di Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, raccontando la pittura del primo Cinquecento a Ferrara. Questo periodo va dagli anni del passaggio di potere da Ercole I d’Este al figlio Alfonso nel 1505, fino alla scomparsa di Alfonso occorsa nel 1534. Alfonso, mecenate raffinato, rinnovò sia gli spazi privati della corte che quelli pubblici della città, affrontando la sfida di un ricambio artistico di alto livello dopo la scomparsa di maestri come Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Poi, nel 1496, Alfonso si rivolse a Boccaccio Boccaccino, con la volontà di seguire un gusto più moderno, più morbido.
A partire da questa scelta si sviluppò pertanto una nuova scuola, e la mostra mette in luce proprio la nuova scuola pittorica ferrarese, aperta agli scambi con altri centri culturali e rappresentata da artisti come Ludovico Mazzolino, Giovan Battista Benvenuti detto l’Ortolano, Benvenuto Tisi detto Garofalo e Giovanni Luteri detto Dosso Dossi. Se Dosso e il Garofalo sono nomi più noti, molto meno conosciuti sono invece Mazzolino e l’Ortolano, artisti che non hanno mai avuto una mostra a loro dedicata.
Ludovico Mazzolino (1480 circa – 1528 circa), formatosi seguendo Ercole de’ Roberti e il primo Lorenzo Costa, si distingue per un linguaggio anticlassico, influenzato dalla pittura e dalle incisioni tedesche, come quelle di Albrecht Dürer e Martin Schongauer, ma conosce anche i veneti, Boccaccino, oltre che Raffaello e la cultura antica. Tuttavia le sue opere, destinate al collezionismo privato, e raffiguranti scene spesso colme di personaggi e molto caricate, lontane dalla grazia raffaellesca, sono animate da accenti visionari e da una vitalità rumorosa che lo rende uno dei pittori più bizzarri dell’Italia settentrionale del tempo, uno degli “eccentrici” del periodo.
Giovan Battista Benvenuti detto l’Ortolano (1480/85 circa – 1530 circa) segue invece un naturalismo sincero. Influenzato da Boccaccino, Lorenzo Costa e Francesco Francia, Ortolano si avvicina alla cultura veneziana di Giorgione e alle novità di Raffaello, producendo capolavori caratterizzati da un “classicismo [...] naturalizzato per via del lume illusionistico” (così Roberto Longhi) e una luce chiara che isola i personaggi nei suoi dipinti ammantando le composizioni di un’atmosfera quasi misteriosa, anch’essi destinati al collezionismo privato e in particolare alla devozione. Si trattava di opere d’ispirazione raffaellesca ma aggiornate anche sulla pittura veneta, soprattutto per quel che riguarda il paesaggio.
Benvenuto Tisi detto Garofalo (1481 – 1559) emerge come il principale interprete ferrarese dello stile di Raffaello, combinando l’eleganza della pittura veneziana (si avvicinò infatti all’opera di giorgione) con le novità dell’Italia centrale. Le sue opere, pacate ed eleganti, popolano le chiese e le collezioni private di Ferrara: nella città emiliana, il Garofalo fu il principale seguace dello stile di Raffaello, che seguì in maniera diligente e del quale diede prova nelle sue eleganti, tranquille pale d’altare che si trovano in diverse chiese della città. Come Mazzolino e l’Ortolano, anche il Garofalo lavorò spesso per la committenza privata.
Giovanni Luteri detto Dosso (1486 circa – 1542) è uno degli artisti di punta della corte estense, noto per la sua pittura influenzata da Giorgione, Tiziano e Michelangelo. Originario del Ducato di Mirandola, compì il suo esordio a Mantova nel 1513 dopodiché si trasferì a Ferrara dove lavorò al suo capolavoro, il polittico Costabili nella chiesa di Sant’Andrea (oggi alla Pinacoteca Nazionale) assieme al Garofalo. Le sue opere allegoriche e mitologiche, spesso ispirate dall’Ariosto, risaltano per la loro profondità di colore e la luce veneziana. La prima opera sicuramente datata è tuttavia la Madonna col Bambino in gloria e santi per il Duomo di Modena, dipinto del 1521 dove l’artista dimostra già la conoscenza di Michelangelo e della cultura romana. A partire da questa data, Dosso sviluppò un proprio stile originale, colto e anche piuttosto stravagante, uno stile che ebbe successo presso gli Este tant’è che, se Garofalo fu il preferito del clero, Dosso invece monopolizzò i lavori ducali, lavorando spesso su temi allegorici e mitologici, ma anche letterari, ispirati in particolare alle opere di Ludovico Ariosto.
La mostra, con i suoi 150 quadri, include anche le opere di altri maestri come Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Lazzaro Grimaldi, Niccolò Pisano, il Maestro dei Dodici Apostoli (ma anche maestri non ferraresi che furono importanti per la scuola locale: fra’ Bartolomeo, Romanino, Amico Aspertini, Albrecht Dürer), creando un percorso espositivo che si estende alle sale della Pinacoteca Nazionale. Attraverso questa ricca selezione, “Il Cinquecento a Ferrara” offre una visione completa di una stagione artistica in cui antico e moderno, sacro e profano, storia e fiaba si fondono in un mondo figurativo tipicamente ferrarese.
Nel pomeriggio faremo una passeggiata nella città rinascimentale. Scopriremo la cittadella culturale fascista creata nell’area quattrocentesca riservata all’antico Ospedale Sant’Anna, di cui ammireremo l’elegante chiostro interamente in cotto. Si attraverserà lo storico Corso Ercole I d’Este, l’antica Via degli Angeli, spina dorsale dell’Addizione Erculea, l’avveniristico piano urbanistico rinascimentale progettato alla fine del XV secolo poi attraverseremo gli splendidi spazi verdi del Parco Massari, coi suoi monumentali “Cedri del Libano”, noto per essere il giardino dei Finzi Contini nel film girato da Vittorio de Sica nel 1970. Poco distante, mentre la nostra super-guida ci racconterà fatti e fattacci delle nobili famiglie che qui abitavano, ci stupirà il grande complesso di San Cristoforo alla Certosa, voluta dal duca Borso d’Este per accogliere i certosini di Grenoble. Il percorso si concluderà nella Piazza Ariostea, la grande piazza della città nuova.
NON PERDETE QUESTO APPUNTAMENTO! VI ASPETTIAMO.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ritrovo dei signori partecipanti a Mantova – Via Luzio (Auditorium ex Bam) in orario che verrà comunicato, prima della partenza, nel foglio notizie che vi invieremo. Sistemazione sul pullman riservato e partenza per Ferrara – Palazzo dei Diamanti; all’arrivo, incontro con la nostra guida, Dott. Virna Comini, ed inizio della visita della mostra. Al termine tempo a disposizione per il pranzo libero. Nel primo pomeriggio, passeggiata (sempre con la nostra guida) alla scoperta della città rinascimentale: chiostro dell’Antico Ospedale Sant’Anna, Parco Massari, San Cristoforo alla Certosa. Al termine delle visite rientro a Mantova previsto in serata.
VI INFORMIAMO CHE I POSTI A DISPOSIZIONE SONO LIMITATI QUINDI VI INVITIAMO AD ISCRIVERVI CON SOLLECITUDINE.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
(anziché € 63,00)
LA QUOTA COMPRENDE:
- autobus GTL riservato disponibile per tutta la giornata, pedaggi e parcheggi inclusi;
- biglietto di entrata alla mostra, compreso auricolari;
- guida specializzata per tutta la giornata;
- audioguida anche per la visita a piedi della città;
- assicurazione sanitaria Zurich;
- referente Cad Bam.
LA QUOTA NON COMPRENDE:
- il pranzo e tutto quanto non menzionato alla voce “la quota comprende”.
NOTA BENE: ricordiamo che per poter partecipare alle manifestazioni del Cad Bam è necessario essere iscritti alla nostra associazione come Soci ordinari e/o Soci aggregati e/o Soci annuali. I Soci “Annuali” dovranno versare la quota di partecipazione tramite bonifico bancario sul conto corrente del “Circolo Aziendale Dipendenti Banca Agricola Mantovana” IBAN IT18I0103011503000010000226, causale “Mostra Il Cinquecento a Ferrara” solo nel caso non fossero correntisti di Banca Monte Paschi Siena.
INOLTRE: il Cad Bam non accetta prenotazioni telefoniche. È necessario iscriversi alla manifestazione esclusivamente tramite il modulo in calce alla circolare oppure tramite il nostro sito internet www.cadbam.it dove, dopo aver aperto la pagina della circolare interessata, troverete il modulo di iscrizione online. Per coloro che si recheranno direttamente alla sede del Circolo per il pagamento brevi manu, sarà necessario compilare in loco il modulo di iscrizione e lasciarlo alla nostra Segreteria (aperta dalle ore 9:30 alle ore 13:30 sabato e domenica esclusi). Qualora le richieste di partecipazione eccedano il numero di posti disponibili, come di consueto, i partecipanti verranno ammessi seguendo tassativamente l’ordine di iscrizione.
Per maggiori informazioni:
- contattare la Segreteria del Cad Bam al numero telefonico 0376 262366;
- inviare un messaggio di posta elettronica al seguente indirizzo: segreteria@cadbam.it o chiara.steccanella@cadbam.it.